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  • Immagine del redattoreJacopo Angiolini

Crisi, Cambiamento, Decisione. Tre Parole per un significato e molte strade.

Quale ruolo in un percorso di Coaching?



Un percorso di coaching è incentrato sui concetti di crisi e di cambiamento e soprattutto sul concetto di decisione: non ostante questo e alla faccia di quarant'anni di riflessioni in proposito ancora si continua a riflettere su questi punti. Esiste uno schema del cambiamento? Una o più strategie? Si esistono eccome e una delle cose fondamentali da fare è: Partire.


Il cambiamento cos'è?


Il Cambiamento è un mutamento improvviso dello stato delle cose. Di solito in senso figurato, ma anche fisico delle situazioni in cui ti trovi. Se parlassimo di Scherma il cambiamento sarebbe l’azione con cui si cerca di deviare la spada dell’avversario dalla linea d’offesa. Quando ero ragazzino, e tentavo (dico tentavo perché non mi è mai veramente riuscito) di giocare a calcio il mio mister, o il capitano mentre giocavamo, gridava “cambia tutto” a chi teneva la palla per dirgli di lanciarla dalla parte opposta del campo variando così lo schema d’attacco. Ecco già parlando di scherma e di calcio vien fuori che cambiamento può essere un qualcosa di positivo.


Il cambiamento è una crisi? E una Decisione di Cambiamento?


Sto giocando con le parole! Infatti basta una scorsa ad un vocabolario per vedere che la Crisi è un Cambiamento di carattere traumatico, o comunque stressante per la persona (o qualunque altra cosa) che la sta vivendo. Soprattutto gioco con le parole quando ci metto in mezzo il concetto di Decisione. Crisi viene dal greco antico Krisis, che significa Decisione. Quindi la decisione di cambiare a causa di una crisi è leggibile come un gioco di parole… o come l’istante in cui succede in te qualcosa di importante?


“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare” Winston Churchill

Personalmente sono molto concorde con il signor Churchilll qua sopra e propendo per il fatto che sia il momento fico della tua vita, quello in cui guardi la chiave e la inserisci nel cruscotto per accendere il motore e dargli la via! “scelta” è un altro significato di Crisi.


Piccola parentesi del tutto personale!


Io sono quel tipo di Coach che sulla libreria accanto alla poltrona dove lavora tiene una pila di vocabolari. Intendiamoci: tre o quattro, non di più, ma abbastanza per avere di una parola molte possibili declinazioni e significati. Significati che di solito subiscono un Cambiamento a seconda del contesto in cui le parole a cui appartengono vengono usate. Purtroppo noi abbiamo un vocabolario piuttosto limitato: intendo noi come esseri umani; infatti a fronte di 250.000 (non so se mi spiego: duecentocinquantamila) vocaboli disponibili nella lingua italiana noi ne usiamo circa… 2000. Duemila parole: niente, va a finire che agli altri intorno a noi, ed a noi stessi, ripetiamo sempre le stesse cose.


E quindi se scegliessimo attivamente testo e contesto dei nostri cambiamenti?


Prima della digressione riguardo la nostra padronanza della lingua ero rimasto a “scelta” come significato di crisi. Il mio scivolare nel parlare delle parole aveva un senso ed una direzione e qui nascono una serie di domande:

1 Possiamo, con un guizzo della volontà, essere presenti a noi stesi mentre siamo in un momento di Crisi e Cambiamento? Direi di sì!

2 E se noi cominciamo a rendersi conto di cosa ci diciamo in determinati contesti, ed andiamo a conoscere il significato delle parole che usiamo (e come cambiano nel contesto in cui le usiamo) possiamo cominciare ad essere padroni di quello che sentiamo? Un altro sì!

3 Se, consciamente, siamo padroni del nostro sentire allora possiamo determinare quale sarà la direzione del nostro Cambiamento? Terzo sì di fila.


“Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo.” Eraclito

A me la filosofia è sempre piaciuta e trovo che sia fondamentale in una buona azione di

Coaching e penso anche che il buon Eraclito, qua sopra, doveva decisamente saperne qualcosa di cambiamento; visto e considerato che è l’essenza di una delle sue affermazioni più famose, forse la più famosa. Al di là di quanto io ami una certa materia comunque sta di fatto che il Cambiamento come azione ci permette, anche restando sullo stesso metro quadro, di notare scenari e vie che prima nemmeno immaginavamo potessero esistere. Nel film “la tigre e la neve” Benigni parla alle sue figlie dell’importanza delle parole e di come il loro uso cambia le situazioni. Ora a parte il bel film il focus della riflessione è che il cambiamento può essere attivo o passivo: lo si può determinare noi o subire. Questo fa una enorme differenza.


“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.” Martin Luther King


Il Cambiamento è un obbiettivo?


No. Sgombriamo immediatamente il campo da questo dubbio: il Cambiamento non è e non potrà mai essere un obbiettivo. si, lo so che ci sono pacchi di motivatori che dicono esattamente il contrario ma è una boiata per vendere corsi, credetemi. Il Cambiamento è un EFFETTO del lavoro che stai facendo per raggiungere un obbiettivo. Pensateci: dimagrire. Vi fate (e me lo faccio anche io perché sono pesantemente imbolsito ultimamente) un mazzo enorme in palestra, cambiate le vostre abitudini alimentari per riuscire a rientrare nel vostro abito preferito. Va benissimo. Quando ci sarete riusciti avrete cambiato il vostro corpo, il vostro stato umorale e la vostra taglia ma la cosa non è successa tutta ad un tratto! È stato il frutto di un lungo ed impegnativo lavoro che avete affrontato con determinazione e volontà. E mentre facevate tutto questo, quasi senza accorgervene, avete cambiato molte cose della vostra vita! Avete cambiato il menu dei vostri pasti, avete cambiato l’ora a cui vi svegliate, avete cambiato il modo di affrontare la fatica e l’esercizio fisico. Avete cambiato continuamente ma cambiare non è mai stato l’obbiettivo, è sempre stato l’effetto del lavorio costante per raggiungere l’obbiettivo.


Il processo di Cambiamento prevede delle fasi? Delle emozioni? Vediamole!


Si! Il processo di cambiamento prevede delle fasi e delle emozioni ben precise. Conoscendole potremmo usarle tutte a nostro vantaggio! Durante gli anni 70 due studiosi statunitensi, Don Kelley e Daryl Conner, si resero conto che tutta una serie di persone che avevano affrontato un processo di Cambiamento in maniera volontaria si erano trovati a fare i conti con alcune fasi per così dire fisse di questo processo. Dopo anni di studi e per la precisione nel 1979 pubblicarono quello che poi è divenuto noto come il ciclo emotivo del cambiamento. Come ho già detto altre volte le situazioni immaginate dal cervello umano non differiscono (secondo lui, il cervello) da quelle che abbiamo davvero vissuto. Quindi anche tutte le sensazioni legate ad un processo di cambiamento, giustificate o meno che siano, verranno vissute come esperienze reali. Con tutto il carico che questo implicitamente comporta. Ma veniamo a questi 5 momenti (ed a come prenderli!):

  1. Ottimismo ingiustificato: è quando hai preso la decisione, il momento di chiarezza in cui tutto sembra possibile ed alla tua portata. È il momento in cui siete i fighi del villaggio, gli Asterix della situazione, anzi gli Obelix, che nella pozione magica ci siete cascati, quindi qualunque cosa capiti sarete in grado di risolverla! Ecco qui io fossi in voi farei un paio di cosette (io di solito le faccio, funzionano). Primo: scrivetevi il vostro obbiettivo e sotto metteteci tutti ma proprio tutti, i vantaggi che raggiungere questo obbiettivo vi porterà. È una lista che vi servirà in futuro, credetemi, perché state cristallizzando il vostro entusiasmo, vi ricorderà come vi sentivate forti e motivati all'inizio del percorso di Cambiamento. E per secondo: respirate e ridimensionate un po’ il tutto, soprattutto il fatto che state partendo a tavoletta. Partite con calma, gestendo le energie ed imparando a tenere il passo: correre come un matto fin da subito vi porterà, abbastanza facilmente, ad avere il fiatone dopo poco! Con tutto quel che ne consegue!

  2. Pessimismo “giustificato”: È l’incontro con la realtà. C’è poco da fare: tra il progetto e la realizzazione dello stesso… c’è il fatto che la cosa diventa vera e tutta una serie di intoppi, soprattutto banali, che non avevate previsto vi si presentano. Quelli simpatici citano la legge di Murphy: “se prevedi quattro modi in cui una cosa potrà andar male e li previeni tutti e quattro… ne insorgerà immediatamente un quinto”; la verità è che ti stai dicendo un sacco di cazzate che piano piano ti porteranno ad arrenderti ed a lasciare il progetto nel cassetto delle cose non fatte “perché…” e quello che ti pare a seguire. Secondo i nostri eroi Kelley e Conner invece stai entrando nella valle della disperazione, dove succede… quello che ho scritto sopra! E succede al 90% delle persone! Nella valle ella disperazione sei pronto a lasciar perdere, e parecchi lo fanno. Ma ha senso? No! È uno spreco di tempo ed energia; e via abbassa l’autostima. È il momento di prendere in mano l’elenco di valori aggiunti che vi avevo detto di mettere nero su bianco al momento dell’ottimismo ingiustificato e leggerseli bene. Una volta rilette e mandate a memoria tutte le ragioni per cui mollare è un colossale sbaglio si passa oltre: smettila di perdere tempo a vedere nero e ricomincia a lavorare per il tuo obbiettivo!

  3. Per arrivare al momento del Realismo Incoraggiante: oltre ai vantaggi che hai scritto prendi in mano anche il progetto generale, rivedilo alla luce della differenza che hai visto fino ad ora tra le tue previsioni e l’andazzo reale delle cose e fissa una nuova data di scadenza. Oltre alla data di scadenza datti degli obbiettivi di medio termine e degli obbiettivi giornalieri. Raggiungibili. Soprattutto quelli giornalieri. Come ho scritto qualche riga più in su: il cambiamento è un effetto del lavoro, fai dei controlli costanti. La costanza è uno degli ingredienti del successo in un processo di Cambiamento. Se ad ogni (o quasi) mini o media scadenza noterai dei risultati raggiunti percepirai come motivato ed incoraggiante il tuo realismo.

  4. E saprai sulla buona strada il tuo progetto! Perché sarai passato alla fase dell’Ottimismo Giustificato. Ne devo davvero parlare? Si. L’Ottimismo Giustificato è il momento in cui non solo sei fuori dal pessimismo giustificato, ma non hai nemmeno più bisogno del realismo incoraggiante, perché è evidente che ce la stai facendo. I risultati che stai ottenendo sono evidenti a tutti, te compreso, la strada che hai intrapreso è evidentemente quella giusta. Va tutto bene. Ma le situazioni vive non sono mai cristallizzate quindi anche in questa fase è opportuno lavorare per essere sicuri di centrare l’obbiettivo. Rimanere focalizzati sull'obbiettivo è fondamentale in qualunque momento perché c’è sempre dentro di noi il rischio di fermarsi a pochi passi dalla fine e perdere tutto il terreno guadagnato. È Resilienza la parola di cui abbiamo bisogno adesso!

  5. Conclusione: celebra il tuo successo! Ce l’hai fatta, ha superato tutte le fasi! Magari hai dovuto ri-aggiornare il tuo progetto, rimaneggiare la data di scadenza ma alla fine il successo ha baciato i tuoi sforzi. Anche se non sembra anche questo è un momento delicato che merita la tua attenzione: devi celebrare il tuo successo. Passarlo sotto silenzio umilierebbe tutti i tuoi sforzi, frustrerebbe tutta quella parte di te che ha dovuto sopportare pressioni fortissime per riuscire a celebrare questo momento e si merita di vedersi dare soddisfazione. Datti quella benedetta pacca sulla spalla, guardati allo specchio e dì a te stesso: bravo!

Se non ci piace dove stiamo possiamo spostarci, non siamo alberi. Snoopy

Concludendo

Il Cambiamento è un processo lungo e difficile, è inutile e controproducente negarlo, ma è possibile, e soddisfacente! Necessita, il Cambiamento, di resilienza, di attenzione, volontà, ottimismo e di un buon gioco interiore. Dobbiamo conoscerlo per ottenerlo e ricordarci che è un effetto e non un obbiettivo.

Cambiare è un verbo e vola ma i suoi effetti sono concreti e resteranno con noi! Quindi che sia un Buon cambiamento!

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